Conferenza sull’esplorazione spaziale e sulle sfide extra atmosferiche

Il T.Col. Ghidini racconta il futuro dell’aerospazio ai Cadetti dell’Accademia Aeronautica

Durante lo scorso mese di febbraio, presso il Teatro dell’Accademia Aeronautica in Pozzuoli, si è tenuta una conferenza a cura del neo Tenente Colonnello Tommaso Ghidini, Ufficiale della Riserva Selezionata appartenente al Corpo del Genio Aeronautico non nuovo all’ambiente accademico che ha conosciuto durante il recente simposio sul volo ipersonico. Il “giovane Ufficiale” ha voluto regalare una nuova esperienza del sapere ai frequentatori dell’Accademia Aeronautica che hanno potuto cogliere l’opportunità di ascolto e confronto con una personalità di spicco nel settore scientifico-tecnologico e spaziale[1].

L’Ingegner Ghidini che, nell’ultima parte della sua attività professionale presso gli uffici operativi dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), ha ricoperto l’incarico di responsabile del Dipartimento di Ingegneria Meccanica ha, tra le altre cose, coordinato interi programmi e missioni spaziali dall’ambito dell’ingegneria strutturale alla meccanica del volo e afferenti alla propulsione, alla robotica, all’aero-termodinamica, al volo spaziale e ipersonico e agli studi sulla vita nello spazio.

Dopo aver raccontato il suo percorso di carriera, condito da aneddoti di vita vissuta, esperienze negative e traguardi raggiunti, ha voluto porre l’accento sulla passione che lo ha sempre animato e l’inesauribile sete di conoscenza e amore per lo studio.

Le parole dell’Ingegner Ghidini, di seguito sintetizzate, hanno poi accompagnato per circa due ore i cadetti alla comprensione delle ragioni dell’esplorazione cosmica quali la ricerca di vita su altri pianeti e la salita nella direzione di uno Spazio dove nessuno per millenni era mai stato prima. Le motivazioni vanno forse ricondotte alla innata tendenza dell’uomo di correre sempre in direzione di grandi sfide e traguardi ambiziosi, ovvero verso obiettivi il cui conseguimento rappresenta ragion d’essere e motivo di felicità. Esempio tangibile di questa chiave di lettura è stata la missione Rosetta condotta dall’ESA che ha permesso l’atterraggio di una sonda su di una cometa, attività di una complessità tale da essere ritenuta sulla carta quasi irraggiungibile. L’esplorazione spaziale offre opportunità pionieristiche, che consentono di imparare non solo una volta raggiunta la destinazione ma ancor di più lungo il viaggio permettendo di allargare ogni volta l’orizzonte dell’umanità.

Altri elementi fondamentali che guidano l’umanità nello spazio sono l’immaginazione ed una leadership illuminata. L’uomo infatti è arrivato sulla Luna solo dopo aver immaginato un qualcosa di sfidante e deciso che avrebbe dovuto conseguire quel sogno in maniera chiara e programmatica, come testimoniano le parole di John F. Kennedy durante il Congresso del 1961: “…il paese deve impegnarsi a realizzare l’obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra”.

L’ingegnere/T.Col ha poi posto l’accento sul lavoro in team grazie al quale l’umanità ha raggiunto i livelli attuali di conoscenza. Le tecnologie spaziali non sono fine a sé stesse ma servono a proteggere la Terra e chi vi abita, non a caso gli esperimenti condotti nello spazio rivelano applicazioni terrestri come il monitoraggio del cambiamento climatico, il rilevamento di zone umide per la coltivazione di terreni aridi in paesi con scarse risorse idriche, la prevenzione di disastri naturali o l’invenzione di dispositivi medici salvavita come il defibrillatore portatile.

Nel 1969 la proposta “Manned Mars Landing” di Wernher von Braun fu messa nel cassetto, (la guerra del Vietnam aveva ridefinito le priorità degli Stati Uniti d’America), per tornare a distanza di cinquant’anni fra le priorità dell’esplorazione interplanetaria. A tal proposito, l’Ingegner Ghidini ha spiegato come le future missioni marziane non permetteranno solamente di esplorare un nuovo mondo ma anche di studiare il passato del pianeta rosso al fine di comprendere meglio il futuro della Terra.

Le tecnologie protagoniste delle missioni attuali sono le stampanti 3D e l’Intelligenza Artificiale. Le prime permettono di produrre strumenti e materiali direttamente nello Spazio e sono di vitale importanza per la medicina rigenerativa e la produzione di organi artificiali, la seconda (AI) sarà fondamentale per il benessere psicologico degli astronauti attori futuri di viaggi spaziali di sempre più lunga durata. Le tecnologie finora sviluppate e quelle che saranno realizzate saranno al servizio dell’uomo per consentire l’effettuazione sia di imprese sempre più ambiziose sia di maggior benessere e salute sul nostro pianeta.

L’esplorazione spaziale rappresenta il culmine dell’ingegno umano, una manifestazione della curiosità insaziabile e della volontà di superare ogni limite. Stesso ingegno che, mosso dal più grande interrogativo del passato (perché siamo qui?), continuerà a ispirare e guidare l’umanità verso nuovi orizzonti.

Al termine della conferenza le parole del T.Col. Ghidini (numero due di ESA) hanno continuato ad aleggiare nel teatro come dei mantra motivazionali, alimentando lo slancio dei frequentatori nello studio del dominio, questo di assoluto e prevalente interesse per l’Aeronautica: l’aerospazio.

Follow up della conferenza è stato l’incontro con i cadetti facenti parte dell’Unità Addestrativa “ASTRA” presieduta dal S. Ten. D’Agostino del corso Borea VI che ha partecipato al T. Col. Ghidini l’onore di vestire la stessa divisa e di poterlo chiamare dopo il suo ingresso in Aeronautica “collega”. I frequentatori dell’ASTRA già da qualche anno partecipano attivamente alle discussioni scientifico-operative del dominio emergente e a diverse “challenges” internazionali sullo specifico settore.

Asp. Luppino

Asp. Accoto

S.Ten. Colombo

In foto: la consegna del crest dell’Unità Addestrativa “ASTRA”

[1] Tommaso Ghidini, Capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea